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Area Sacra dell'Argentina

Vetrina > Aree archeologiche
Area Sacra di largo Argentina
Indirizzo: Via di San Nicola de Cesarini - rione Pigna
Archeologia romana – Area archeologica
Datazione: III e II secolo a.C.
Scheda
Il complesso dell’Area Sacra di Largo Argentina è compreso tra Via Florida, Via di S. Nicola de’ Cesarini, Via di Torre Argentina e Largo Argentina. Nell’area si trovano quattro templi di età repubblicana, scoperti durante i lavori eseguiti nella zona tra il 1926 ed il 1928. Questi antichi edifici, dalla incerta identificazione, vengono indicati convenzionalmente con le lettere A-B-C-D.
Il tempio A, probabilmente dedicato a Giuturna, è il primo sul lato nord ed è databile alla metà del III secolo a.C.. Di fianco al tempio, sul lato nord, sono visibili i resti del grande portico detto Hecatostylum (delle cento colonne) con il quale l’area sacra confinava. Dietro al tempio A sono alcuni resti del complesso del portico di Pompeo. Di quest’ultimo faceva parte anche l’esedra quadrangolare posta tra i templi C e B, identificata con la Curia del Teatro di Pompeo, dove nel 44 a.C. fu ucciso Giulio Cesare. Successivamente, Il tempio B, costruito alla fine del II secolo a.C., era dedicato probabilmente alla “Fortuna del giorno presente”. Il rempio C è il più antico dei quattro templi e risale agli inizi del III secolo a.C.; si tratta del tempio di Feronia, divinità italica della fertilità, originaria della Sabina, edificato da Curio Dentato dopo la vittoria sui Sabini nel 290 a.C. Il tempio D. il più grande dei quattro, venne invece edificato agli inizi del II secolo a.C.: è stato identificato con il tempio dei Lari Permarini (protettori dei marinai) o delle Ninfe ed è oggi è in parte coperto da Via Florida.
Tra l’VIII ed il IX secolo, l’area fu occupata da edifici, probabilmente residenze di famiglie nobili, e da una chiesa, costruita all’interno del tempio A, della quale sono ancora conservati gli affreschi nell’abside ed un altare del XII secolo. La chiesa fu denominata S. Nicola de’ Calcarario, per la presenza nella zona di numerosi forni per fabbricazione della calce, nel 1611 venne dedicata a S. Nicola dei Cesarini e negli anni Venti venne demolita.
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