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Strade del rione Campitelli

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Strade del rione Campitelli
Questo territorio è il centro emblematico della città per gli ambienti e monumenti che hanno fatto la sua storia: Campitelli è infatti il rione dei colli Campidoglio e Palatino e qui si trovano le origini dell'urbe. La leggenda individua il primo nucleo della città nella Roma di Romolo sul Palatino; questo colle ebbe sempre spiccata vocazione abitativa, fino a diventare, con l’edificazione della dimora di Ottaviano Augusto, la sede imperiale propriamente detta. Il Campidoglio fu  invece sempre sede del governo, delle istituzioni civili e di alcuni dei culti più importanti. Nel Foro, luogo pubblico per eccellenza, si tenevano cerimonie religiose e si svolgevano la vita pubblica e l’attività politica.
Nel Medioevo sopravvenne la rovina dei monumenti, distrutti dai saccheggi e dall’abbandono: le zone pianeggianti furono adibite a pascolo (da qui i nomi di Monte Caprino e Campo Vaccino) o riusati nei rari edifici presenti: nel Foro e sul Palatino sorsero chiese, conventi e fortezze, Sul Campidoglio il palazzo Senatorio divenne sede della massima autorità civica di Roma medievale, il Senatore di Roma; il colle rimase quindi il punto centrale della vita cittadina: qui avevano infatti sede il principale mercato, il tribunale, il comizio per le assemblee popolari, come nell'antica Roma era stato il Foro. Il palazzo e la basilica di Santa Maria in Aracoeli offrono le uniche testimonianze rimanenti dell'edilizia medievale di Campitelli. Infatti nel cinquecento il Campidoglio fu completamente rinnovato per volere di Paolo III, che incaricò Michelangelo di creare una grandiosa cornice per la vita politica cittadina; l’opera, eseguita da più architetti nell’arco di un secolo, costituisce la prima piazza progettata, in età moderna, di Roma. Analogamente, il Papa fece del Palatino il luogo simbolico della grandezza della sua famiglia realizzandovi gli orti Farnesiani. Nel seicento il Foro Romano continuò a essere il luogo di pascolo e di commercio del bestiame, restando pressoché inalterato se si eccettua la decadenza dei giardini palatini in seguito all’estinzione dei Farnese. Nell’ottocento ebbero inizio le trasformazioni che ridussero all’attuale aspetto la zona: gli scavi nel Foro Romano e sul Palatino, iniziati già nel cinquecento, furono ampliati dall’amministrazione francese e dal governo pontificio; dopo il 1870 si estesero per recuperare i resti dell’età classica, dando vita all’attuale area archeologica. Attorno al Campidoglio, dapprima per l’erezione del monumento a Vittorio Emanuele II (1885-1911), detto anche "Vittoriano" o "Altare della Patria", e poi con gli sventramenti fascisti venne distrutto il pittoresco tessuto di strade, di  chiese, di case popolari e nobiliari cancellando gran parte del tessuto urbano medievale. E’ il rione meno popolato di Roma; del resto, da tempo l'area si caratterizza per l'importanza dei suoi siti istituzionali, archeologici e museali, con poco spazio per edifici residenziali. perché occupato al 75% circa della sua superficie dall’area archeologica.

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