laboratorioRoma.it
Vai ai contenuti

Area del Teatro di Marcello

Vetrina > Aree archeologiche
Area archeologica del Teatro di Marcello
Indirizzo: Via del Teatro di Marcello - rione Sant'Angelo e rione Ripa
Archeologia romana – Area archeologica
Datazione: II e I secolo a.C.
Scheda
L'area compresa tra le pendici del Campidoglio, il Foro Boario ed il Tevere fu urbanizzata in età mediorepubblicana, anche se esisteva già dal V secolo a.C. un tempio dedicato adi Apollo Medico. Tre erano i nuclei monumentali, ognuno con un proprio orientamento: il Foro Olitorio, i templi di Apollo e Bellona, il circo Flaminio ed il  portico d'Ottavia. Una nuova sistemazione della zona si definì in età augustea, legata alla costruzione del teatro di Marcello: fu occupato in parte il Circo Flaminio e furono ricostruiti i templi in posizione più esterna alla precedente per lasciare spazio al teatro. La zona monumentale cambiò carattere durante il medioevo, sorsero abitazioni e chiese ed il teatro fu trasformato in fortezza; nel Rinascimento si arricchì di importanti palazzi, mentre nel settore verso il Tevere si era definito il Ghetto, abitato dagli ebrei e dal 1555 recintato da un muro. Il Ghetto fu abolito nell'Ottocento e tutto il quartiere fu demolito; negli anni '30 l'area del teatro, fu “liberata” dalle costruzioni più recenti che nascondevano i monumenti romani.
Portico di Ottavia
Indirizzo: via del Portico di Ottavia
Datazione: I secolo a.C.
Costruito dall’imperatore Augusto tra il 33 e il 23 a.C. in memoria della sorella Ottavia, il complesso del Portico d’Ottavia, a pianta rettangolare, era costituito da un doppio colonnato che circondava l’area, al centro della quale vi erano due templi: uno più antico dedicato a Giunone Regina ed uno più recente dedicato a Giove Statore. Alle spalle dei templi si trovava la Curia Octaviae, che comprendeva anche una biblioteca. Al centro dei lati settentrionale e meridionale si trovavano due ingressi monumentali o propilei con facciate costituite da quattro colonne corinzie. Nei muri laterali, in mattoni rivestiti di marmo, si aprivano due archi che davano accesso al portico. Del complesso rimangono alcune colonne dell’ingresso meridionale (altre colonne furono sostituite nel Medioevo con un arcone, da cui si accede alla chiesa di S. Angelo in Pescheria), l’architrave, il timpano e i due archi delle pareti laterali. Sull’architrave del propileo si può ancora leggere l’iscrizione che ricorda il restauro del monumento ad opera dell’imperatore Settimio Severo, agli inizi del II secolo. Il suo interno si configurava come una sorta di museo all’aperto poiché ospitava una grande quantità di opere d’arte. Nel Medioevo la zona fu utilizzata come mercato del pesce: da qui prende nome la piccola chiesa edificata nelle strutture del propileo del Portico, dedicata a S.Angelo in Pescheria.
Templi di Apollo Sosiano e di Bellona
Indirizzo: vVia del Teatro di Marcello
Datazione: V e III secolo a.C.
Sulla destra del Portico di Ottavia si trovano i resti di un tempio dedicato al Dio Apollo costruito tra il 433 e il 431 a.C. Il tempio è detto di Apollo Sosiano dal nome del console Gaio Sosio, che nel 32 a.C. rifece totalmente l’edificio arricchendolo di numerose opere d’arte. Il tempio sorgeva su un podio di vaste proporzioni, con semicolonne addossate ad ogni lato della cella. La cella conteneva numerose opere d’arte, tanto da renderla un vero e proprio museo, e spesso vi si svolgevano riunioni del senato e altre funzioni pubbliche. A fianco al tempio di Apollo Sosiano, si trovano i resti del tempio di Bellona. L’edificio, costruito nel 296 a.C. da Appio Claudio Cieco, era spesso sede di funzioni pubbliche; il Senato vi si riuniva per incontrare i magistrati dotati di "imperium", cui era vietato oltrepassare il pomerio, e i generali vittoriosi per i quali si doveva decidere la concessione del trionfo. Alla fine degli anni trenta, in occasione degli scavi per la ricostruzione della chiesa di Santa Rita, vennero alla luce i resti di un portico che correva lungo i lati orientale e settentrionale del tempio di Bellona. Il portico è costituito da una doppia fila di pilastri, parte in peperino e parte in laterizio, collegati da arcate a tutto sesto.
Teatro di Marcello
Indirizzo: Via del Teatro di Marcello
Datazione: I secolo a.C.
Il teatro, cominciato da Cesare e completato da Augusto nel 17 a.C., fu dedicato alla memoria di Marcello, nipote ed erede dell’imperatore morto prematuramente. L’edificio sorse nel luogo dove venivano svolti già in precedenza spettacoli teatrali, con strutture mobili di legno che occupavano una parte del lato curvo del Circo Flaminio. Successivi restauri furono effettuati da Vespasiano e da Alessandro Severo. Nel XIII secolo il teatro fu trasformato in fortezza e nel cinquecento in palazzo signorile dalla famiglia Savelli e poi nel settecento dagli Orsini. Negli anni 1926-1932 la parte inferiore, corrispondente alle strutture romane, fu acquistata dal Comune di Roma, liberata dagli edifici che vi si erano addossati e restaurata. L’edificio è l’unico dei tre teatri stabili di Roma (insieme al Teatro di Pompeo e al Teatro di Balbo) del quale si conserva gran parte della facciata esterna. Questa era tutta in travertino e presentava in origine 41 arcate inquadrate da pilastri con semicolonne, doriche quelle del piano inferiore, ioniche quelle del piano superiore. Il terzo piano, ora del tutto perduto, presentava un attico chiuso con lesene corinzie. Sulle chiavi degli archi erano grandi maschere teatrali in marmo; l’altezza complessiva dell’edificio doveva essere di circa 33 metri, mentre la capacità della cavea  era di 15.000 spettatori. Oltre l’orchestra era la scena, di modesta profondità, con prospetto probabilmente rettilineo, decorata da colonne e statue di marmi bianchi e colorati, fiancheggiata dalle due aule o parasceni a triplice navata. Dietro la scena era una grande esedra, al centro della quale erano i due tempietti (della Pietà e, forse, di Diana) precedenti alla costruzione del teatro e inglobati in esso. Il teatro, probabilmente ancora in funzione nel IV secolo d.C., era coperto da un velario; erano inoltre presenti nella struttura 36 vasi bronzei per facilitare l’acustica.
Templi repubblicani al Foro Olitorio
Indirizzo: Via del Teatro di Marcello
Datazione: II secolo a.C.
Il Foro Olitorio era la zona destinata al mercato delle verdure e dei legumi. Era una piccola piazza compresa tra le pendici del Campidoglio il Teatro di Marcello e l’antico Porto Tiberino (dove oggi sorge il Palazzo Anagrafe). Al centro del Foro sorgevano i templi di: Giano, Spes e Iuno Sospita dei quali si conservano ancora importanti resti inglobati nella chiesa di S. Nicola in Carcere. Di un quarto tempio dedicato alla Pietas, costruito tra il191 e il 181 a.C. e distrutto per la realizzazione del Teatro di Marcello, sono stati individuati vari tratti di murature.
Photogallery
created by Web Expression X5 pro
Torna ai contenuti