Terme di Diocleziano
Vetrina > Architettura romana
Terme di Diocleziano
Indirizzo: Viale Enrico De Nicola, 78 - rione Castro Pretorio
Archeologia romana-Edifici monumentali-Terme
Datazione: IV secolo
Scheda
Quando nel 305-306 d.C. furono terminati i lavori di costruzione, le Terme di Diocleziano, poco distanti dal Castro Pretorio, superarono per dimensioni le Terme di Caracalla, più antiche di circa un secolo, divenendo con i suoi 13 ettari il più vasto impianto termale mai costruito nel mondo romano e potevano accogliere fino a 3000 persone contemporaneamente.
L'impianto termale era strutturato in un percorso che si snodava tra palestre, biblioteche, una piscina di oltre 3500 metri quadrati e gli ambienti che costituivano il cuore di ogni impianto termale: il frigidarium, il tepidarium e il calidarium, tutti disposti su un asse centrale; su entrambi i lati di quest’asse si aprivano ambienti disposti simmetricamente: palestre, spogliatoi e ambienti di servizio. Gran parte di queste strutture sono ancora visibili nella chiesa di S. Maria degli Angeli, che occupa l’aula centrale, la basilica, e parte della piscina. Gli ambienti compresi tra la basilica e la palestra sono occupati dal Museo delle Terme. Ai lati della grande esedra erano due aule circolari, una delle quali, sul lato ovest, è stata trasformata nella chiesa di S. Bernardo alle Terme. Tra queste e l’esedra, forse avente funzione di teatro, erano due sale rettangolari, probabilmente biblioteche. Sul lato opposto sono ancora conservate due esedre appartenenti all’angolo orientale del recinto, dove si svolgevano conferenze e letture pubbliche. Molte di queste sale furono trasformate da Michelangelo per la realizzazione della Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri Cristiani: in altri ambienti delle Terme sorse, ideato dallo stesso artista, il Convento dei Certosini. Sede originaria del Museo Nazionale Romano fin dalla sua istituzione nel 1889, vi sono esposte la grande tomba dei Platorini e due tombe a camera provenienti dalla Necropoli della via Portuense con affreschi e stucchi; nel grande Chiostro Michelangiolesco della Certosa sono esposte più di 400 opere tra statue, rilievi, altari, sarcofagi provenienti dal territorio romano.
L'impianto termale era strutturato in un percorso che si snodava tra palestre, biblioteche, una piscina di oltre 3500 metri quadrati e gli ambienti che costituivano il cuore di ogni impianto termale: il frigidarium, il tepidarium e il calidarium, tutti disposti su un asse centrale; su entrambi i lati di quest’asse si aprivano ambienti disposti simmetricamente: palestre, spogliatoi e ambienti di servizio. Gran parte di queste strutture sono ancora visibili nella chiesa di S. Maria degli Angeli, che occupa l’aula centrale, la basilica, e parte della piscina. Gli ambienti compresi tra la basilica e la palestra sono occupati dal Museo delle Terme. Ai lati della grande esedra erano due aule circolari, una delle quali, sul lato ovest, è stata trasformata nella chiesa di S. Bernardo alle Terme. Tra queste e l’esedra, forse avente funzione di teatro, erano due sale rettangolari, probabilmente biblioteche. Sul lato opposto sono ancora conservate due esedre appartenenti all’angolo orientale del recinto, dove si svolgevano conferenze e letture pubbliche. Molte di queste sale furono trasformate da Michelangelo per la realizzazione della Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri Cristiani: in altri ambienti delle Terme sorse, ideato dallo stesso artista, il Convento dei Certosini. Sede originaria del Museo Nazionale Romano fin dalla sua istituzione nel 1889, vi sono esposte la grande tomba dei Platorini e due tombe a camera provenienti dalla Necropoli della via Portuense con affreschi e stucchi; nel grande Chiostro Michelangiolesco della Certosa sono esposte più di 400 opere tra statue, rilievi, altari, sarcofagi provenienti dal territorio romano.
All’angolo tra via Giuseppe Romita e via Cernaia si trova l’Aula Ottagona delle Terme di Diocleziano (anche detta sala della Minerva), per anni utilizzata come Planetario; per la sua ubicazione si è pensato che potesse essere una sala di passaggio o di accesso al complesso termale romano. All’esterno si presenta a pianta quadrata; la sala interna è ottagonale con quattro nicchie semicircolari agli angoli e cupola originaria ad ombrello con occhio centrale di 22 m di diametro. Abbandonato l’uso come Planetario, l’edificio oggi è utilizzato dall’adiacente Museo Nazionale Romano delle Terme di Diocleziano come sala espositiva aggiuntiva.
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