le targhe del mondezzaro
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le targhe del "mondezzaro"
A Roma il problema dei rifiuti è un problema secolare, come testimoniano le numerose targhe dei “Mondezzari” che nel XVIII secolo il Monsignore Presidente delle Strade faceva apporre agli angoli dei palazzi presso i quali il popolo faceva il cosiddetto “mondezzaro”. Si trattava di cartelli di divieto realizzati in marmo e recanti iscrizioni che vietavano di depositare immondizia (in italiano dell'epoca "fare il mondezzaro") nel luogo in cui erano apposti. Nei cartelli si faceva riferimento all'autorità competente che di solito era costituita dal prefetto detto "Presidente delle Strade" che, in quanto autorità dello Stato della Chiesa, era sempre un Monsignore. Oltre alle eventuali pene pecuniarie o corporali a cui sarebbero stati soggetti i trasgressori, veniva citato l'editto in cui si sanciva il divieto e la data di affissione della targa. Generalmente la lingua di questa tipologia di targhe è l’italiano (spesso con una punta di romanesco), anziché in latino, normalmente utilizzato per tutte le targhe di epoca pontificia. In questo caso riporta solo l'editto, senza specificare le pene a cui sarebbero andati incontro i trasgressori; tipicamente dieci scudi (lo scudo era la moneta corrente pontificia) ed altre pene corporali, quasi sempre non specificate.
Nel cuore di Roma si contano ancora oggi 67 targhe superstiti, datate tra il 1646 e il 1790, oltre a una decina di divieti specifici in prossimità di chiese, fontane e palazzi. Queste targhe di marmo rappresentano la testimonianza della battaglia secolare che le autorità hanno ingaggiato contro un malcostume cittadino che ha sempre dato filo da torcere sia a chi doveva quotidianamente affrontarlo e risolverlo, sia a chi rimaneva vittima dell’incuria e irresponsabile comportamento. Eppure nonostante le minacciate pene, molti hanno continuato a fare il proprio comodo ignorando editti, lapidi e Monsignori illustrissimi: ancora oggi il problema è solo in parte cambiato, ma non troppo, e la situazione il problema dello scarico dei rifiuti è rimasta, almeno in parte, immutata anche se sono passati secoli.
Nel cuore di Roma si contano ancora oggi 67 targhe superstiti, datate tra il 1646 e il 1790, oltre a una decina di divieti specifici in prossimità di chiese, fontane e palazzi. Queste targhe di marmo rappresentano la testimonianza della battaglia secolare che le autorità hanno ingaggiato contro un malcostume cittadino che ha sempre dato filo da torcere sia a chi doveva quotidianamente affrontarlo e risolverlo, sia a chi rimaneva vittima dell’incuria e irresponsabile comportamento. Eppure nonostante le minacciate pene, molti hanno continuato a fare il proprio comodo ignorando editti, lapidi e Monsignori illustrissimi: ancora oggi il problema è solo in parte cambiato, ma non troppo, e la situazione il problema dello scarico dei rifiuti è rimasta, almeno in parte, immutata anche se sono passati secoli.
© Sergio Natalizia - 2009