Area di Capo di Bove
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Area archeologica di Capo di Bove
Indirizzo: Via Appia Antica,222 - quartiere Ardeatino
Archeologia romana- Area archeologica
Datazione: II secolo
Scheda
Il complesso di Capo di Bove si affaccia al IV miglio della Via Appia Antica, a circa 500 m di distanza dal Mausoleo di Cecilia Metella. Si tratta di un’area verde di circa 8.600 mq con all’interno un edificio principale su tre livelli e uno minore. Esso contiene le terme di una vasta proprietà terriera appartenuta nel II secolo probabilmente ad Erode Attico e a sua moglie Annia Regilla. Originariamente dislocata su terreni privati, quando la proprietà fu messa in vendita nel 2002, la Soprintendenza Archeologica di Roma e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali decisero di acquistarla esercitando il diritto di prelazione. Dopo l’acquisto, furono effettuati scavi che hanno portato alla luce un impianto termale della metà del II secolo d.C. con fasi edilizie fino al IV secolo e tracce di uso agricolo-produttivo riferibili al periodo tardo antico, quando la zona rientrava nel Patrimonium Appiae (vasta tenuta agricola di proprietà ecclesiastica). Delle terme rimangono decine di ambienti, pavimentazioni a mosaico e in marmo colorato, vasche idrauliche, tubuli in terracotta, l’impianto fognario e porzioni dei rivestimenti in lastre di marmo e intonaco dipinto. L’edificio principale, in origine a uso abitativo, è stato adeguato dalla Soprintendenza alla nuova funzione pubblica: ospita uffici, una sala conferenze, accoglie mostre fotografiche e artistiche, eventi culturali, incontri didattici e custodisce l’Archivio e la Biblioteca di Antonio Cederna, il padre del movimento ambientalista in Italia che tanto si è battuto per la tutela della Via Appia Antica. L’edificio, che sorge sulla cisterna romana che alimentava le terme, presenta una caratteristica cortina muraria di materiali antichi di recupero, realizzata negli anni cinquanta del Novecento.
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