un insulto popolare
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le origini di un popolare insulto
Una tipica espressione romanesca è “li mortacci tua”. Il cinema, che un tempo si faceva quasi esclusivamente a Roma, ha fatto largo uso di quest'espressione locale, facendola diventare di uso comune su scala nazionale.
Si tratta di un insulto che rievoca in forma dispregiativa i defunti dell’insultato con lo scopo di offenderlo nella sua rispettabilità, accusandolo di discendere da parenti poco raccomandabili nei comportamenti familiari e sociali. L’espressione è la sintesi di un percorso logico che partendo dalla disapprovazione/ostilità per uno o più soggetti arriva a maledire chi li ha messi al mondo in una catena genealogica che arriva fino ai primi progenitori. In questo caso l'espressione completa originaria diviene "mannaggia l'anima de li mortacci tua".
Quando invece si vuole limitare l'insulto nel tempo passato, ma non fino ad arrivare a lontani antenati, si usa la forma "mortacci tua e de tu' nonno". Un'ulteriore forma estesa dell'ingiuria precedente è "li mortacci tua e de tu' nonno in cariola" oppure "li mortacci tua e de tu nonno 'n cariola co le zampe de fora". Questa espressione deriva dalla necessità che si verificava in occasioni di epidemie nell’'Ospedale di Santo Spirito in Sassia: qui i letti degli ammalati erano allineati lungo la corsia della grande sala, ma quando il numero dei ricoverati per la pestilenza aumentava, questi erano messi al centro della corsia seduti in una specie di poltrona, detta la “cariola”. La parolaccia quindi è rivolta all'avo morto in soprannumero.
L’imprecazione veniva quindi attribuita a un avo morto in ospedale in condizione di malato in soprannumero: in sostanza questo nonno era un “mortaccio” infetto e pure deceduto in condizioni precarie.
La triste posizione del malato in “cariola” è visibile ancora in Via Ripetta presso la chiesa di Santa Maria Portae Paradisi, dove l’elemosiniere chiede un obolo per questi poveretti.
elemosiniere in via di Ripetta
© Sergio Natalizia - 2020