Roesler Franz
Racconti > Roma com'era
la Roma sparita
di Ettore Roesler Franz
di Ettore Roesler Franz
Ettore Roesler Franz nacque a Roma l'11 maggio 1845 da Luigi e Teresa Biondi; la sua famiglia, di origine tedesca, si era trapiantata nella capitale dall'inizio del Settecento, e vi aveva fondato il celebre Hotel d'Allemagne, tra Via Condotti e Piazza di Spagna. A dispetto di un cognome straniero era quindi romano ormai da più generazioni. La famiglia Roesler Franz si era poi imparentata con le più antiche famiglie aristocratiche della capitale e fu persino citata in alcuni sonetti di Giuseppe Gioachino Belli.
Fu un talento naturale, poiché non seguì scuole di pittura, né ebbe maestri fissi. Iniziò a dipingere a 32 anni, come autodidatta, dopo una gioventù dedicata agli affari, specializzandosi nella tecnica dell'acquarello, tanto che fondò e ricoprì più volte la carica di Presidente della Società degli acquarellisti in Roma. E' sicuramente il pittore dell'Ottocento romano che più ha esposto e si é affermato in Italia e all'estero e, secondo alcuni studiosi, può essere considerato non solo come uno dei più validi esempi del filone del Realismo del tardo Ottocento, ma come uno dei migliori acquarellisti italiani di ogni tempo. Ettore Roesler Franz morì a Roma il 26 marzo 1907 all'età di 62 anni. Padrone assoluto della difficile tecnica dell'acquarello (carta, pennelli e colori, da lui personalmente scelti con cura meticolosa, e il relativo raccoglitore erano tutti di provenienza inglese) perché gli sembrava il mezzo migliore per riprodurre le vedute campestri e specialmente la trasparenza dei cieli e delle acque, é stato un artista cosmopolita e di mentalità "europea", che voleva dare testimonianza del proprio tempo, e soprattutto un testimone della città che scompariva o rinasceva.
L'opera che più gli ha dato la notorietà in tutto il mondo è indubbiamente la "Roma Sparita", o meglio per dirla con le sue stesse parole, "Roma pittoresca/Memorie di un'era che passa". Si tratta di 120 acquarelli suddivisi in tre serie da 40 l'una, eseguiti in una ventina d'anni a partire dal 1878, che sono l'unica testimonianza a colori di quello storico mutamento, consentendoci oggi di immaginare come fosse stata Roma prima degli sventramenti operati dopo l'unità d'Italia. Attualmente il Comune di Roma ne possiede 119, perché uno è andato smarrito a Colonia nel 1966 durante una mostra itinerante e non fu ritrovato. La maggior parte delle opere, sono custodite al Museo di Roma a Palazzo Braschi, dove però i lavori di restauro non completati non ne permettono l'esposizione; un numero più esiguo sono invece conservati nel Museo di Roma in Trastevere, anche se, per la loro delicatezza possono essere esposti solo a rotazione. Le opere di Roesler Franz, sono dei veri e propri documenti di toponomastica oltre che preziosi fogli dove le capacità artistiche di questo pittore vengono esaltate. Ammirandole, si ha come la sensazione di essere nella Roma degli acquarelli, di passeggiare per le piazzette ed i vicoli, di guardare il Tevere e i suoi mulinelli, sentire i rumori degli artigiani e le chiacchiere dei popolani, i silenzi delle chiese e degli antichi monumenti.
gli acquerelli di Roma sparita
lungo il Tevere
case e torri
chiese
il Ghetto
vita quotidiana
passeggiando.....
© Sergio Natalizia