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Stadio di Domiziano

Vetrina > Architettura romana
Stadio di Domiziano
Indirizzo: Via di Tor Sanguigna,3 - rione Parione
Archeologia romana- Edifici per spettacoli
Datazione: I secolo
Scheda
Il Circus agonalis o Stadio di Domiziano, dal nome dell’imperatore che lo fece erigere fu lo stadio per l’atletica della Roma antica. I resti dello stadio si trovano sotto Piazza Navona a circa 4,50 metri dal piano stradale; l’area archeologica è quanto resta del primo e unico esempio di stadio in muratura fino ad oggi conosciuto a Roma. Lo stadio rimase in funzione fino al V secolo e a partire dall’VIII secolo sulle sue strutture in rovina furono realizzate abitazioni e l’antica pista per gli agoni fu occupata dalla fine del quattrocento da un mercato e nel Rinascimento da chiese e palazzi. L’edificio, che misurava 275 metri in lunghezza per 106 di larghezza, poteva contenere circa 30.000 spettatori (il Colosseo 50/60.000). I giochi erano denominati agones e il nome della piazza da agone divenne agone, innagone, navone e quindi Navona. La facciata esterna era costituita da una doppia serie di arcate poggianti su pilastri E su ognuno dei lati si apriva un ingresso.
Numerosi gruppi marmorei e statue singole erano ubicate nei fornici superiori o alloggiate nelle nicchie delle aule del piano terreno: alle decorazioni dello Stadio è tradizionalmente riferito il gruppo marmoreo raffigurante Menelao e Patroclo ma tradizionalmente denominato "Pasquino" e oggi collocato alle spalle di palazzo Braschi. Dalla piazza si accede all’ambiente sotterraneo nelle quali si riconoscono arcate su pilastri e muri radiali in laterizio posti ad arco; sono ancora visibili anche le gradinate che portavano agli ordini superiori. I resti dello stadio sono visibili oltre che dall’apertura lasciata a livello strada su piazza di Tor Sanguigna anche al di sotto della chiesa di S.Agnese in Agone, il cui primo nucleo fu edificato all’interno delle sue rovine, come pure all’interno delle cantine di tutti i palazzi che si affacciano sulla piazza e nei sotterranei della sede dell'Ecole Francaise de Rome. Tra i materiali rinvenuti nelle diverse campagne di scavo, vi sono numerosi frammenti scultorei tra cui spicca il torso dell'Apollo Liceo, copia romana di un'opera di Prassitele del IV secolo a.C..
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