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Area archeologica del Campidoglio

Il Campidoglio è il più basso dei sette colli di Roma, ma anche il più augusto, perché fu l'acropoli ed il centro religioso della città antica, rimanendo sempre il cuore e la sede del governo cittadino. Consta di due sommità ancora distinguibili (Arx e Capitolium) separate dalla depressione (Asylum) corrispondente all'attuale Piazza del Campidoglio. L'Arx, sulla parte settentrionale, era la vera rocca, e vi sorgevano il Tempio di Giunone, fondato nel 343 a.C., e il Tempio della Virtus, ora occupata dalla chiesa di Santa Maria in Ara Coeli. Il Capitolium propriamente detto, la parte meridionale, ove si innalzava il Tempio di Giove Ottimo Massimo Capitolino, di cui rimangono pochi resti, è ora occupata dal braccio nuovo del Palazzo dei Conservatori. Fra le due sommità fu costruito (78 a.C.) il Tabularium, sul quale fu eretto il Palazzo Senatorio, che ebbe aspetto di fortezza e fu più volte ricostruito, fino alla definitiva sistemazione michelangiolesca. A partire dal secolo VI d.C. si ebbe la progressiva decadenza e spogliazione del Campidoglio: pur rimanendo per tutto il Medioevo la sede del senato romano. ormai tra i ruderi pascolavano le capre e venne chiamato Monte Caprino, Dopo l'anno mille vi vengono incoronati i poeti e gli imperatori vi salgono per legittimare il loro potere. Risalgono le pendici la scalinata di Santa Maria in Aracoeli e la monumentale cordonata, ideata da Michelangelo e modificata da Giacomo della Porta, che portano sulla Piazza del Campidoglio. E' la prima piazza di Roma moderna creata su progetto di Michelangelo cui Paolo III affidò la realizzazione di una piazza monumentale che resuscitasse gli antichi fasti con una veste moderna. La scenografica soluzione dell'artista fu una terrazza trapezoidale, non di grandi dimensioni (metri 53x63), ma grandiosa e armoniosa per l'impianto architettonico, la giustezza delle proporzioni e la coerenza stilistica, da cui si domina il passato (il Foro Romano) e il presente (la città moderna), gravitante sulla statua equestre di Marco Aurelio, con il Palazzo Senatorio sullo sfondo e i Palazzi Conservatori e Nuovo ai lati. La statua equestre di Marco Aurelio nel 1981 è stata rimossa e affidata all'Istituto Centrale per il Restauro. Oggi, ritrovato l’originale splendore, può essere ammirata all’interno dei Musei Capitolini; sul piedistallo, nella piazza, è stata posta una copia.

Area archeologica del Parco degli Acquedotti

L'area ha questo nome in quanto è percorsa da alcuni dei tratti più suggestivi dell'Acquedotto Claudio, dell'Acquedotto Felice e dell'Acqua Marcia. Le imponenti arcate dell’acquedotto Claudio e quelle più basse del Felice conferiscono all’intera zona un aspetto suggestivo ed evocativo unitamente a numerosi altri resti archeologici. Il parco ricomprende al suo interno edifici antichi, tra cui il casale di Roma Vecchia. Il Casale e la località in cui si trova sono così chiamati in quanto, data la grande estensione delle sue rovine, nel Settecento si riteneva che queste appartenessero ad un’altra città antica simile a Roma. Si tratta di un casale-torre, situato lungo la via Latina, probabilmente sul luogo di una antica stazione di posta, risalente al XIII secolo. Il casale è costeggiato dal fosso artificiale Marrana dell’ Acqua Mariana, realizzato da papa Callisto II nel 1122 per alimentare i molini ed irrigare gli orti di proprietà della Basilica di S. Giovanni in Laterano, convogliando le acque degli acquedotti romani dell’ Aqua Tepula e dell’ Aqua Iulia, provenienti dalle sorgenti alle falde dei colli di Grottaferrata e di Marino.

Appia Antica

E' la "regina delle vie" dell'antica Roma, una delle strade più vecchie e famose del mondo; sicuramente la più bella per chi vuol cogliere, tra la natura, il sapore del tempo antico. Fu costruita dal censore Appio Claudio nel 312 a.C. per collegare Roma con Capua. Successivamente il tracciato stradale fu prolungato contestualmente alle nuove conquiste romane nel territorio dell'Italia meridionale. La strada raggiunse dapprima Benevento, Venosa, Taranto per aver termine a Brindisi, ideale testa di ponte per le comunicazioni militari e commerciali con la Grecia, l'Oriente e l'Egitto. L'inizio della Via Appia Antica era a poca distanza dalla curva del Circo Massimo, a Porta Capena, i cui resti scoperti nel 1867-68 oggi non sono più in luce. Da qua si cominciavano a contare le miglia con la prima pietra miliare o "Miliario", il cui originale è sulla cordonata del Campidoglio. La parte meglio conservata della via è quella subito fuori delle mura, dove subito si cominciò a costruire le prime tombe: inizialmente a camera, vedi quella degli Scipioni, dei Servilii e dei Metalli. Poi dalla fine del II secolo a.C. con la diffusione del monumento funerario isolato, la via assunse l'aspetto che ancora in parte conserva, due linee quasi ininterrotte di sepolcri di tutte le epoche e di tutte le forme; poi anche i cristiani seguirono questa tradizione e qui aprirono le più importanti catacombe. Nel '500 con l'apertura della Via Appia Nuova, venne abbandonata, fino al XVII secolo quando venne "riscoperta". Nel 1988 è stato istituito il Parco Archeologico di Via Appia Antica.
